Anno XXXVIII - n. 2 - giugno 2013
Tonino Bello
Dio scommette su di noiEdizioni Paoline – 2013
Le scelte che facciamo e le azioni che compiamo affondano le loro radici nel passato e si proiettano nel futuro, ma avvengono nel presente. E il presente offre segni che dobbiamo imparare a leggere. Può trattarsi di eventi inediti e inattesi, ma spesso si tratta di realtà con le quali siamo abituati a convivere e che sembrano non dirci più nulla. Don Tonino ci insegna a far attenzione al quotidiano, inatteso o abituale, e a farne occasione di preghiera. Siamo stati abituati a pensare alla preghiera come a un dire parole, ma se parliamo noi non c’è spazio per Dio. La preghiera è invece ascolto, attenzione a una presenza che ci parla. E’ stare con Dio nella vita di ogni giorno, avere uno sguardo contemplativo al quotidiano, alla concretezza dei gesti alla sequenza di momenti che lo compongono: un volto, uno strumento di lavoro, una lampara sul mare… Ma la contemplazione non è una fuga. Scrive don Tonino: “E’ giunto il momento di scendere dal Tabor delle contemplazioni alle fertili bassure dei doveri concreti, Abbandoniamoci allo Spirito di Dio e lasciamoci provocare dai suoi segni”. “Facci percepire la tua presenza… e il deserto diventerà giardino e nel giardino fiorirà l’albero della giustizia e frutto della giustizia sarà la pace”. Le preghiere che sono presentate in questo libro sono state raccolte da Nandino Capovilla, coordinatore nazionale di Pax Christi e dalle Sorelle Povere di Santa Chiara di Otranto, attingendo ai libri, alle lettere e alle omelie di don Tonino, vescovo di Molfetta, a vent’anni dalla sua morte. Furio Bouquet |