indietro

 

 

 

 

 

Anno XXXVI - n. 2 - giugno 2011

 

 

Battista Borsato

 

Il sapore della fede

Accendere il desiderio

 

EDB, Bologna 2011 – pp.152

Collana: fede e annuncio

 

 

La domanda di fondo del testo è “come far nascere il desiderio della fede”, e la foto di copertina,  due mani “antiche” che affettano un pane bianco per distribuirlo esprimono tale intento.

Per far nascere in noi e negli altri il desiderio della fede, dice l’autore, occorre innanzi tutto scoprire  e far scoprire il vero volto di Dio. Bisogna imparare a ripulire quel volto che agli uomini d’oggi appare spento, oscurato da inutile polvere: volto minaccioso di giudice implacabile, assetato di sacrificio, per scoprire quello del Dio che ci ha creati nella gioia, per la sua e la nostra felicità, che ci vuole liberi, decisi ad inoltrarci nel mondo e nella vita in autonomia, consci della grandezza del suo amore per noi, del suo desiderio di essere amato da noi, del suo attenderci  sempre nel perdono, come il Padre del figliol prodigo.

Questo è un lavoro sicuramente lungo ma esaltante e ha inizio solo quando ci rendiamo conto che l’uomo non basta a se stesso e che solo aprendosi all’altro-altri  può compiersi nella sua interezza, può agire la sua libertà e assaporarne i frutti. Ecco perché l’autore ben presto si china sull’amore dell’uomo e della donna per contemplarne le grandi possibilità in questo senso. Fin dall’inizio questa relazione lancia il messaggio di bisogno reciproco da cui nasce il desiderio. L’innamoramento, ad esempio, è visto qui come momento estatico che fa uscire dal proprio io per incontrare l’altro, che può condurre a incontrare l’Altro. Perché che cos’è la fede? E’ solo accettare un insieme di verità e di leggi o anche compiere  una esperienza affettiva?

L’amore uomo-donna può essere la strada per accedere al senso della trascendenza come è la strada per autenticarsi e compiersi come persona.

 Può l’uomo vivere senza la dimensione della trascendenza?  Non è forse l’esperienza religiosa  il percepire di essere inseriti in un processo vitale, in una avventura immensa da cui si è ricevuto e a cui si deve molto?

Luigi Accattoli, nella prefazione al libro, dice: “Tra i cristiani più innamorati della fede che ha riempito la loro vita, don Borsato è tra quelli che non si abbandonano alle lamentazioni per un cristianesimo che non pare più amato dall’umanità di oggi e, pur non negando di sentire freddo, si adopera a ravvivare il fuoco. Io gli sono grato per queste sue pagine calde..”. Anche noi della redazione di Matrimonio conosciamo da anni e apprezziamo il lavoro di don Battista e soprattutto gli siamo grati per essere quel testimone senza cedimenti e senza presunzioni che è ed è sempre stato fra noi.

Bruna Coin Maini


   
© Editrice di matrimonio - via S.M. in Conio, 7 - 35131 Padova