Anno XXXIII - n. 4 - dicembre 2008
Gianni Di Santo
A tavola con DioEditrice Ave. Roma. 2007.
“Gianni Di Santo se ne va per tavole apparecchiate da comunità fraterne, pietanze coltivate a ritmo di preghiere, canti. Siamo ciò che mangiamo? No, siamo più complessi di così. Siamo quello che riusciamo a trattenere e tramandare di una storia, di un cibo, di un’esperienza di assenti che ci hanno preceduto. A tavola siamo il seguito di una civiltà ebraica che aveva un solo verbo per nominare il culto della divinità e il lavoro dei campi. Il verbo “avàd” teneva insieme il cielo e la terra, Così fa ancora il cibo, quando ce n’accorgiamo (Erri De Luca). Quello di Gianni Di Santo è un viaggio nella memoria, quando l’odore della cucina ci accompagna per il resto della giornata, ma anche un viaggio all’interno della parola “cibo”, scoprendo che cielo e terra spesso vanno d’accordo. Un viaggio con Enzo Bianchi, Paolo Rumiz, Pedrag Matvejevic e tanti altri per disegnare una pratica della convivialità e della speranza, dove saper cucinare bene significa dire in anticipo “ti voglio bene”. C’è un sentore di aromi, godimento di odori. Lode al Signore e il sogno di un Dio che sorride. F.B
|