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Anno XXVI - n. 4 - dicembre 2006

 

Battista Borsato


L’avventura sponsale

Linee di pastorale coniugale e familiare


EDB, Bologna 2006 – pagg. 286

 

Ecco un prete innamorato dell’amore umano ed ecco il suo libro, che si presenta fin dalla prima pagina come una lettura feconda, perché unisce la lode per “l’avventura umana più avvincente ed esuberante” – come l’autore definisce l’incontro dell’uomo e della donna – con la consapevolezza della sua fragilità. Dalla percezione combinata di quell’esuberanza e di quella fragilità viene il doppio registro del volume, che vorrebbe porsi come una guida sapiente a trarre dalle risorse dell’amore le indicazioni per portare rimedio alle sue tante crisi.

Da uomo che vive nel matrimonio trovo efficaci le indicazioni centrali per la vita di coppia offerte dal volume: non banalizzare la sessualità, perché essa attinge al “mistero” della persona, e tenere “sveglio” l’amore. Ma l’opera non evita le questioni dolorose, e questo è il suo pregio. Vorresti magari fermarti a paragrafi intitolati Anche Dio è felice e prova piacere, Il primo compito di due sposi è amarsi. Ecco invece che l’autore ti guida risoluto ad affrontare la discussione delle “novità” sfumate del fidanzamento, di quelle corpose delle convivenze e di quelle drammatiche dei divorziati risposati. Sia per le convivenze, sia per i risposati sollecita “con umiltà e coraggio” una nuova misericordia.

Credo che i capitoli sulle convivenze e i risposati costituiscano il meglio di quanto prodotto in Italia fino a oggi e invito i vescovi a prenderne visione. Più che dai teologi io credo che sarà dal vissuto comunitario che verranno le indicazioni più convincenti. Questo volume è come il frutto maturo d’una lunga stagione alla quale tanti hanno dato un apporto.

“Da giovane sacerdote imparai ad amare l’amore umano”: così papa Wojtyla nel capitolo sui giovani del volume Varcare la soglia della speranza (Mondadori, Milano 1994, pag. 138). Anche don Battista ha imparato da giovane e ha poi sempre coltivato quella passione. Egli appartiene alla schiera dei sacerdoti che hanno lavorato per una nuova inculturazione dell’ideale sponsale che viene a noi dalla Bibbia, perché esso potesse essere proposto nella lingua corrente alle donne e agli uomini di oggi e loro potessero incarnarlo nel linguaggio odierno dei corpi e degli affetti.

(dalla Prefazione di Luigi Accattoli)

   
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