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Anno XXXVII - n. 4 - dicembre 2012

 

 

Lidia Maggi e Angelo Reginato

 

 

Dire, fare, baciare…

Il lettore e la Bibbia

 

 

E’ un libro che insegna a leggere… . Leggere non è solo questione di alfabetizzazione e informazione” (pag.15) ma è “abitare il mondo del testo” (pag.16). E’ un paradosso, ma è così: spesso leggiamo senza saper leggere. Questo libro ce lo insegna, e noi l’apprendiamo forse per la prima volta nella vita… Leggere la Bibbia significa dunque entrare in relazione intima, personale, con la fonte viva della fede, che è Dio stesso il quale, con la sua Parola, crea, chiama, giudica, salva. E proprio perché questo libro ha, sì, come tema la lettura della Bibbia, ma il suo vero fine è condurre il lettore per mano nientemeno che all’incontro con Dio, per questo si tratta di un libro serissimo che riguarda il fondamento della nostra esistenza, il suo orientamento e il suo stesso destino. Ma al tempo stesso questo libro è giocoso, nel senso che l’itinerario di apprendimento che esso propone viene tracciato ricorrendo alla “sapienza del gioco” (p.13) – un gioco che molti, specialmente tra i meno giovani, hanno praticato nella loro infanzia: esso prevedeva che lo sconfitto dovesse “pagare pegno”, sottoporsi cioè a una prova più o meno onerosa, talvolta poco gradita, altre volte piacevole, comunque essenziale alla riuscita del gioco.

Il fatto è che questo libro è stato scritto da due persone che hanno dedicato la loro vita alla “prova della conoscenza” e la stanno vivendo giorno dopo giorno; parlano dunque di ciò che vivono e sperimentano. L’itinerario che ci propongono lo hanno percorso e ripercorso, non da soli, ma con altri; è perciò un itinerario collaudato. E’ un libro, questo, che racconta un’esperienza maturata nel tempo: lo si sente, è un libro maturo. Per quel che mi è possibile giudicare, non gli manca nulla di quel che è necessario sapere per imparare a leggere la Bibbia: è un libro completo. Lo apprezzeranno sicuramente sia coloro che la Bibbia già la leggono, forse dall’infanzia, per imparare a leggerla meglio, cioè più in profondità e quindi con maggior profitto, sia coloro che la Bibbia non l’hanno mai o quasi mai letta, ma da questo libro si sentiranno – lo spero vivamente – invogliati a leggerla.

( Dalla premessa di Paolo Ricca )

   
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