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Anno XXXII - n. 3 - settembre 2007

 

Carmine Di Sante

 

La passione di Gesù

Rivelazione della nonviolenza

 

Edizioni Città Aperta – Troina (En) – 2007

 

Testo esemplare per chiarezza e profondità, nel quale l’autore mostra che il Kerygma di Gesù morto e risorto riguarda essenzialmente la storia umana alienata e violenta nonché la possibilità di riaccedere all’umano come fraternità originaria grazie al gesto di nonviolenza e di perdono operato da Gesù di Nazaret sul Golgota. Lo scopo dichiarato è quello di tentare una reinterpretazione del racconto fondatore del Nuovo Testamento, mostrando come esso, lungi dall’annunciare un Dio violento e legittimante ogni forma di violenza, dischiude l’inaudito di un umano dove la violenza è alienazione da cui liberarsi. L’autore lo fa analizzando i testi evangelici della passione di Gesù ed affrontando le tematiche del patire di Gesù, della violenza su Gesù, della nonviolenza di Gesù, della vittoria sulla morte, dell’umanità nuova.

La preoccupazione costante è di “demitizzare” il linguaggio del racconto della passione, condizionato storicamente ed ambiguo per la sensibilità dei lettori contemporanei, nel senso di discernere la verità che le narrazioni evangeliche custodiscono. Una verità etica che sfugge all’interpretazione sacrificale assumendo, invece, la fisionomia dello smascheramento della violenza e dell’appello a convertire i cuori pietrificati in cuori nuovi che abitano la terra secondo il disegno originario di Dio.

Il libro, che ben si presta ad essere uno strumento prezioso per gruppi biblici o di catechesi, merita un’attenta lettura da parte di chiunque voglia comprendere più a fondo la scena della croce.

Lidia Maggi

   
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