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Anno XXXVIII - n. 1 - marzo 2013

 


 

Battista Borsato

 

Il giardino dei simboli
Commento al Cantico dei Cantici

 

Editrice Monti – Saronno – pagg. 160

 

“Leggere questo libro è stato per me, e penso per molti, un riandare al centro del proprio essere uomini e donne, un assaporare il brivido presente nelle persone e nel mondo quando sono attraversati dall’amore”. Così scrive Battista Borsato - parroco a Gambugliano, prete attento nell’aiutare gruppi e persone a vivere una fede responsabile e creativa e nello spingere le comunità cristiane a ritrovare la loro identità per un dialogo più aperto con il mondo e più rispettoso della sua laicità, direttore dell’Ufficio per la Pastorale del matrimonio e della famiglia della diocesi di Vicenza, autore di numerosi libri di successo – introducendo il suo ultimo lavoro.

Il libro è un commento vivace, commosso, originale del Cantico dei Cantici, un libro consacrato all’amore, dedicato a Lei e a Lui, l’eterna coppia che, apparendo sulla faccia della terra, viene avvolta nella felicità dell’amore come riflesso e bagliore dell’amore divino. Come scrive l’autore, “non si potrebbe immaginare un amore più caldo, più sensuale, più incandescente di quello che vi è cantato, ed è importante che si trovi nella Bibbia, a smentire tutti coloro che si ostinano a immaginare il cristianesimo oppresso nella moderazione delle passioni”.

Un libro affascinante e coinvolgente, un libro per tutti, perché tutti siamo debitori di qualcosa a questo libro meraviglioso che canta l’amore come fosse umano. Un libro che è, come dice il titolo, un “giardino di simboli”. L’atmosfera è quella primaverile, entusiastica, felice. Gli animali gioiscono con l’uomo come in un “paradiso terrestre”. Sembra di vedervi l’ardore e l’armonia tra uomo e donna e con la natura sognati da Dio nella creazione.

Ci si incontra con un vocabolario di parole “estetiche” ed “estatiche”, reiterate molte volte perché l’innamorato non si stanca mai di ripeterle alla sua donna: “Tu sei affascinante, sei incantevole, mia amata, mia sorella, mia sposa, mio tesoro, amore dell’anima mia, mia unica…”. E per la donna lo sposo è sempre “amore mio”. Il corpo tanto disprezzato dalla filosofia greca, diventa il punto di partenza e di arrivo di un reticolo vivissimo di relazioni e di sensazioni. Del libro, che simboleggia per gli ebrei l’amore di Israele per Jahvè e per i cristiani l’amore della Chiesa per Cristo, si possono dare molte letture. Una delle più affascinanti è quella cosmica: il corpo del mondo rifiorisce e risplende quando il corpo dell’uomo rifiorisce e risplende per amore. L’amore fa rinascere il mondo e gli dà un senso.

Gianni Giolo

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Anno XXXVIII - n. 2 - giugno 2013

 

 

 

Tonino Bello

 

Dio scommette su di noi

Edizioni Paoline – 2013

 

Le scelte che facciamo e le azioni che compiamo affondano le loro radici nel passato e si proiettano nel futuro, ma avvengono nel presente.

E il presente offre segni che dobbiamo imparare a leggere.

Può trattarsi di eventi inediti e inattesi, ma spesso si tratta di realtà con le quali siamo abituati a convivere e che sembrano non dirci più nulla.

Don Tonino ci insegna a far attenzione al quotidiano, inatteso o abituale, e a farne occasione di preghiera.

Siamo stati abituati a pensare alla preghiera come a un dire parole, ma se parliamo noi non c’è spazio per Dio.

La preghiera è invece ascolto, attenzione a una presenza che ci parla. E’ stare con Dio nella vita di ogni giorno, avere uno sguardo contemplativo al quotidiano, alla concretezza dei gesti alla sequenza di momenti che lo compongono: un volto, uno strumento di lavoro, una lampara sul mare…

Ma la contemplazione non è una fuga. Scrive don Tonino: “E’ giunto il momento di scendere dal Tabor delle contemplazioni alle fertili bassure dei doveri concreti, Abbandoniamoci allo Spirito di Dio e lasciamoci provocare dai suoi segni”. “Facci percepire la tua presenza… e il deserto diventerà giardino e nel giardino fiorirà l’albero della giustizia e frutto della giustizia sarà la pace”.

Le preghiere che sono presentate in questo libro sono state raccolte da Nandino Capovilla, coordinatore nazionale di Pax Christi e dalle Sorelle Povere di Santa Chiara di Otranto, attingendo ai libri, alle lettere e alle omelie di don Tonino, vescovo di Molfetta, a vent’anni dalla sua morte.

Furio Bouquet

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Anno XXXVIII - n. 3 - settembre 2013

 

 

Battista Borsato

 

L’etica della imperfezione

L’uomo e il suo limite

Editrice Monti, 2013

 

 

L’autore di questo interessante volume è conosciuto per le sue numerose pubblicazioni nell’ambito del matrimonio e di un modo “altro” di pensare la fede e Dio, che hanno avuto una notevole diffusione in campo nazionale e oltre.

Il tema di questa pubblicazione si discosta dai precedenti argomenti affrontati dall’autore. Egli intende riscoprire il valore del vivere e amarsi nell’imperfezione.

Vivere il senso del limite, accettare di sbagliare, saper convivere con le proprie imperfezioni ci rende meno assoluti, più umani e anche più capaci di relazionarci con gli altri perché animati dal sentimento liberante della misericordia e della “com-passione”.

Gesù non è venuto per i giusti (i perfetti), ma per i peccatori (gli imperfetti). Molte parabole ed episodi del Vangelo ci aiutano a entrare in questa nuova logica.

L’uomo sviluppa le sue potenzialità vivendo più il senso del limite e dell’imperfezione che tendendo ansiosamente alla perfezione.

Il “liberarsi dalla perfezione” sembra indulgere alla propria indolenza e al disimpegno. Invece l’impulso allo sviluppo del proprio potenziale umano è una realtà da valorizzare.

La crescita umana, però, non avviene inseguendo un’immagine ideale di sé, coltivando un ideale sproporzionato, ma vivendo quello che ciascuno è, senza competizioni esasperanti e senza dover rincorrere traguardi o mete al di fuori o al di sopra delle proprie originali possibilità. Il diventare se stessi, senza sottostare a schemi, accettando i propri limiti e anche gli errori e le sconfitte è il contenuto dell’etica dell’imperfezione.

È un tema di ricerca che avrà bisogno anche della riflessione di ogni lettore di queste pagine.


Rosanna Anzolin

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Anno XXXVIII - n. 4 - dicembre 2013

 

 

Leonardo Boff

 

Al cuore del cristianesimo

Mistero – Evoluzione - Liberazione

 

EMI - gennaio 2013

 

E' possibile dire in poche parole che cosa sia e che cosa proponga il cristianesimo?

Dopo duemila anni di dottrine, sistemi teologici, codici etici, riti, celebrazioni e altro, il cristiano semplice ma anche la comunità teologica sono in difficoltà a determinare il filo conduttore che lega e unisce i principali dati di fede e di stabilire una gerarchia nelle verità.

Per rendere comprensibile il cristianesimo a chi si interessi al suo messaggio o ne avverta il fascino, l'autore fa questo tentativo che lui stesso definisce, dopo 50 anni di ininterrotta riflessione teologica il suo 'canto del cigno'. La riflessione si svolge all'interno della visione contemporanea del mondo così come viene presentata dalle scienze della vita e della Terra: una comprensione del cosmo in evoluzione, in costante espansione e, per chi crede, sostenuto dalla permanente forza di Dio.

Nello svolgersi dei quattro brevi ma intensi capitoli l'autore pone una questione molto semplice: come si inserisce il cristianesimo nel processo evolutivo dell'universo? Che cosa intende rivelare? Quale messaggio ha per gli esseri umani? E per chi crede: come rivela Dio e come Dio si rivela in esso?

Nell'esposizione l'autore mantiene la dialettica che inerisce alla storia, facendo sì che in essa coesistano simultaneamente luce e tenebra, sim-bolico e dia-bolico. Dialettica che va applicata anche al cristianesimo.

Senza pretese di esclusività ma insieme ad altri cammini religiosi e spirituali, il cristianesimo può presentare il suo singolare messaggio come una proposta di senso per le persone, per le comunità, per il mondo.

   
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