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Anno XXV - n. 4 - dicembre 2000

 

 

Chaim Potok

In principio

Ed. Garzanti (Narratori moderni), 2000, pp. 616

 

"Sii paziente, David. Il Midrash dice: 'Gli inìzi sono sempre difficili'. Non puoi in­ghiottire tutto il mondo in una volta sola. "

In questo libro di Potok, uno dei massimi scrittori contemporanei, è celata la radice ebraica dello scrivere, il bisogno di realtà, l'esigenza di raccontare il Miste­ro. È attraverso gli occhi e le curiosità di un bambino, David Lurie - il protagoni­sta e la voce narrante del romanzo - che la realtà si svela, frapponendo ad una dimensione comunitaria una sfera privata tra il sacro e il magico, in cui il vento è fatto dei corpi degli angeli che si muovono, ed il mondo è un bianco latte sotto il lenzuolo. Caduto sulle scale di casa in braccio alla mamma al rientro dall'ospe­dale, pochissimi giorni dopo la nascita, David si ritrova il setto nasale deviato e per questo costretto a letto da una salute molto cagionevole. Lunghi periodi di debilitazione causano in lui una spossatezza più psicologica che fisica, aggravata da due incidenti - la morte di un canarino e di un cane - attribuiti alla sua sba­dataggine, alla sua "cattiveria".

Per un altro incidente David vede una fotografia che non dovrebbe vedere nella casa del signor Bader, amico del padre, ritraente l'uomo insieme ad altri con pistole e coltelli, sullo sfondo di una foresta e su un terreno coperto di neve. Seb­bene gli venga continuamente ripetuto che la fotografia "non esiste" perché frutto dei deliri febbrili, il bambino non riesce a smettere di fare domande e capi­sce col tempo, che esistono associazioni ufficiali destinate a raccogliere fondi per portare negli Stati Uniti i parenti e gli amici rimasti in Europa ma che lavorano parallelamente ad altri gruppi clandestini, di cui nulla si deve sapere. David cre­scendo comprende la storia dei suoi genitori e la loro atavica paura, cresciuto all'ombra della figura dello zio, del quale porta il nome, ne sente il peso e se ne allontana.

Con l'adolescenza per David arriva la curiosità di conoscere la cultura dei goyim, i non ebrei, la necessità di leggere la loro Bibbia oltre che la Torah, per comprendere le ragioni di un antisemitismo che anche nelle strade di New York si fa sentire con ferocia. E persino tra i più piccoli, nei loro giochi sui marciapiedi. Mentre imperversa una crisi economica internazionale, l'avvento del nazismo, il genocidio della famiglia paterna e materna, per David la sola via d'uscita è fuggi­re dal settarismo religioso, frequentando una normale università. Scelta che com­porterà una drammatica rottura con la tradizione e il passaggio al mondo dei goyim: solo così potrà finalmente iniziare un nuovo viaggio alla ricerca delle pro­prie radici.

Maura Cadei

   
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