Anno XXXVI - n. 1 - marzo 2011

EDITORIALE

                                                    Come possiamo far fiorire persone e situazioni
                                                    con il nostro gelo, con i nostri occhi spietati …
                                                    Non sarà invece la Chiesa che siede al pozzo,
                                                    mai stanca di umanità, della compagnia
                                                    degli uomini e delle donne del nostro tempo,
                                                    che parla sottovoce come il rabbi alla donna del pozzo?

                                                                                                        Don Angelo Casati

Le parole di don Angelo Casati, parroco di … ci sono sembrate particolarmente appropriate per presentare questo numero di Matrimonio, quasi interamente dedicato alla riflessione su un tema che non possiamo più eludere.

La nostra rivista, pur mettendo al centro l’amore di un uomo e di una donna che scelgono di condividere la loro vita nel matrimonio, si presenta ai lettori come “ascolto delle relazioni d’amore” e quindi anche della relazione d’amore di un uomo e di una donna che scelgono, temporaneamente o definitivamente, di vivere assieme senza sposarsi.

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Anno XXXVI - n. 2 - giugno 2011

EDITORIALE

 

                                                    I cristiani e la chiesa non dovrebbero mai temere le domande,
                                                    anzi dovrebbero suscitarle, amarle, sostare in esse,
                                                    perché è dalle domande che cresce la ricerca della fede,
                                                    il desiderio di scrutare i pensieri di Dio.  

                                                                                                        Simone Weil  [1]

Come accaduto in passato, in questo numero di “Matrimonio” abbiamo voluto cercare di rendere partecipi i lettori del percorso di ricerca della Redazione, pubblicando il resoconto della discussione avvenuta nell’ultimo incontro.

La posizione della Redazione è ben espressa dalle parole di Simone Weil che abbiamo riportate all’inizio, che ci rimandano ad un detto ebraico: “Una bella risposta è nulla. L’uomo si definisce  per ciò che lo inquieta e non per ciò che lo rassicura, perché Dio significa  movimento non spiegazione”.

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Anno XXXVI - n. 3 - settembre 2011

EDITORIALE

                                                    Sono convinto che il cristianesimo
                                                    abbia un vero e proprio “peccato originale”
                                                    da scontare nei confronti dell’umanità,
                                                    che consiste nell’aver gravato il fenomeno umano
                                                    di un grande senso di colpa originario
                                                    per il fatto stesso di esserci

                                                                                                        V. Mancuso  [1]

Il percorso della riflessione redazionale sul tema della scelta, sempre più diffusa, di convivere senza sposarsi ha incrociato la domanda “perché il sacramento del matrimonio?”, che è subito diventata “perché i sacramenti? ” e ancor prima “cos’è il peccato originale?”

Il tema viene affrontato da d. Battista Borsato, che prende atto del fatto che “persone credenti e anche non credenti … s’imbattono nel cosiddetto ‘peccato originale’ … avvertito come uno ‘scandalo della fede cristiana’ … Il fatto stesso che il battesimo venga vissuto come … il rito nel quale verrebbe  ‘cancellato il peccato originale’ e si acquisirebbe lo status di figli di Dio, crea già problemi.”  D. Battista si domanda: “E’ davvero possibile pensare al peccato originale come  una ‘tara ereditaria’ …?  E’ possibile che i bambini nascano ‘colpevoli’ prima ancora di poter scegliere?”.

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Anno XXXVI - n. 4 - dicembre 2011

EDITORIALE

Dio non redime delle astrazioni antropologiche,

sempre e dovunque le stesse,

bensì uomini e donne, fatti di carne e sangue.

   J.J. von Allen [1]

 

Con questo numero Franco Franceschetti chiude la sua lunga “avventura” di Direttore responsabile di “Matrimonio”, e ha voluto comunicarlo direttamente ai lettori.

“Matrimonio” è nato con lui e Franco vi ha profuso le sue migliori energie, convinto che la Rivista dovesse svolgere un servizio allo stesso tempo per tutta la chiesa e per tanti uomini e donne impegnati a vivere, con passione e responsabilità, il loro amore.

Franco ha intrattenuto una vasta rete di rapporti con collaboratori e lettori che ha reso possibile il superamento di momenti critici che la Rivista ha attraversato, e continuerà a far parte della Redazione e a dare il suo contributo.

Desideriamo esprimergli un sentito e affettuoso grazie.

Questo fascicolo di “Matrimonio” accoglie tre interventi su articoli pubblicati negli ultimi numeri: è un segno molto gradito, giacché da tempo auspichiamo un dialogo con chi ci legge.

 

continua......

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