Anno XXXIX - n. 3 - settembre 2014

Editoriale

                       Dobbiamo prestare orecchio ai battiti di questo tempo
                                            e percepire l’«odore» degli uomini d’oggi, fino a restare impregnati
                                           delle loro gioie e speranze, delle loro tristezze e angosce.
                                           A quel punto sapremo proporre con credibilità la buona notizia sulla famiglia.

                                                                                            Papa Francesco

                      La morale è fatta per l’uomo non l’uomo per la morale.   E. Kant

 

Nel preparare questo numero di Matrimonio abbiamo fatto nostra l’esortazione di papa Francesco in preparazione del Sinodo straordinario sulla famiglia.

Fin dal suo titolo questa Rivista si è proposta infatti di mettersi “in ascolto delle relazioni d’amore” .

La citazione di Kant ci ricorda che “mettersi in ascolto” vuol dire mettere al centro la persona e non i principi e le norme.

Il Sinodo dei Vescovi dedicato alle “Sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”, che si svolgerà in due tappe, una straordinaria dal 5 al 19 ottobre 2014 e una ordinaria nell’ottobre 2015, dovrà affrontare in questa duplice luce i problemi messi a tema.

Come dice Andrea Grillo nel Quaderno che questo numero di Matrimonio ospita al centro: “E’ in gioco una dottrina e una disciplina del matrimonio che sappia pensare con finezza, profondità e coraggio il grande cambiamento che ha riguardato la vita degli uomini e delle donne negli ultimi due secoli”. E dovrà farlo stando attento a non cedere alla tentazione di una “teologia massimalista”, tradendo così “quel sacramento che, più degli altri, vive di delicati equilibri, di sfumature quasi impercettibili, di logiche complesse e fragili”.

Questo richiede la consapevolezza, da un lato che “Il ‘sacramento grande' ossia il rapporto fedele, indissolubile e fecondo tra Cristo e la sua Chiesa può essere significato e testimoniato dall'amore tra un uomo e una donna… ma questo non è un automatismo oggettivo, non è un meccanismo cieco che si impone da sé, ma è “dono di grazia”, e dall’altro che bisogna uscire dalle secche di una logica strettamente giuridico-canonistica.

In questa luce s’inquadra la lettura critica della Redazione di Matrimonio dell’Instrumentum laboris, che è stato predisposto in preparazione dei lavori dell’imminente Sinodo straordinario.

La Redazione è partita da un primo rilievo che “riguarda la scelta di privilegiare l'attenzione diretta alla "famiglia" e non alla coppia dalla quale essa nasce… La concezione teologica del matrimonio proposta da Germano Pattaro fu profondamente innovativa, si può tranquillamente dire tecnicamente rivoluzionaria,… sovvertiva la teologia del matrimonio e ne poneva in essere una nuova … La nuova luce gettata sul matrimonio sposta il baricentro dalla famiglia agli sposi; vede nel ministero degli sposi una modalità di attuazione battesimale, di incorporazione a Cristo e di vita di sequela, riconosce come servizio ecclesiale e al Regno la vita sponsale dei battezzati come tale, nella sua laicità, senza clericalizzazioni…".

Per questa ragione è necessario tornare a riflettere sul significato dei sacramenti e D. Battista Borsato propone “due orizzonti per cogliere il senso e il valore dei sacramenti. Il primo è quello ecclesiale: il Sacramento è come una “memoria” che racchiude un gesto, un’azione decisiva di Gesù… una “memoria pericolosa” perché Gesù ha infranto leggi religiose e sociali discriminanti e disumane.

Il secondo è quello ”creazionale”: i sacramenti non sono solo memoria di scelte e gesti di Gesù, sono anche segni di eventi presenti nella creazione e nella storia umana: la vita, l’amore, la libertà, il rispetto dell’altro, il senso della morte”.

Uno dei temi critici dell’Instrumentum (e verosimilmente lo sarà anche per la discussione sinodale) è costituito dall’omosessualità.

Il documento definisce quella del gender, dell’identità di genere, un’ideologia con cui non è possibile un dialogo.

Il teologo morale Giannino Piana scrive invece: “il magistero tradizionale della Chiesa cattolica tende a ricondurre l’identità di genere anzitutto alla differenza legata al sesso biologico, all’essere-uomo e all’essere-donna, (ma c’è) chi invece attribuisce la preminenza ai fattori che esercitano un ruolo decisivo nel costituirsi della coscienza di sé… Lo scontro non è tuttavia necessariamente inevitabile. Sesso e genere (gender) non sono realtà alternative; sono dati che possono (e devono) reciprocamente integrarsi. Il che esige che si faccia spazio a una visione dell’umano che faccia interagire costantemente tra loro natura e cultura”.

Non basta guardare al problema dell’omosessualità, come del resto a quello delle convivenze, dei divorziati, da un punto di vista rispettivamente biologico o canonistico; è necessario adottare la prospettiva di chi vive queste situazioni e porsi la domanda: ci sono aspetti positivi da valorizzare?

La poesia di P. Neruda e la preghiera del rabbino Levi Weiman-Kelman per i bambini di Gaza impreziosiscono questo fascicolo.

Furio Bouquet

   
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