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Anno XXXVII - n. 3 - settembre 2012

 

 

Pascal Bruckner

 

Il paradosso amoroso

 

Guanda Ed. pp. 224

 

 

“L’amore è diventato oggi una sorta d’ideologia globale. All’amore si domanda di guidare tutte le nostre azioni, comprese quelle nella vita sociale. E tutti devono sperimentare tutte le varianti dell’amore”.

Per l’Autore l’amore è scelta di una singolarità, di una persona unica. L’idea che l’amore possa abbracciare  tutta  la moltitudine viene dal cristianesimo ed è riservata a Dio. Amare significa scegliere, facendo in modo che tale scelta duri il più a lungo possibile. L’amore è una realtà paradossale in cui si scontrano due esigenze contrapposte. Quella dell’autonomia individuale che aspira alla realizzazione di sé e quella di una felicità amorosa condivisa. Nell’amore siamo scissi tra la libertà dell’io e la relazione del noi. Nella coppia contemporanea nessuno vuole rinunciare alla propria immagine e indipendenza, alla propria carriera ai propri spazi, ecc. La coppia diventa il luogo dello scontro permanente tra due libertà che si affrontano per non perdere le proprie prerogative, pur senza abbandonare il progetto comune.

Amore e libertà sono conciliabili in una tensione permanente. Amare significa rinunciare in parte alla propria libertà.

Lontano dalla posizione proustiana che considera l’amore una illusione che ci fa soffrire e dall’idealismo che spinge a svalutare di continuo l’amore concreto vissuto in nome di un assoluto amoroso irraggiungibile, afferma che il grande progresso nella vita amorosa è accettare di amare come esseri imperfetti, con i nostri limiti e le nostre debolezze. Anche in amore non dobbiamo mai considerarci degli dei  ma dei semplici esseri umani. L’amore deve saper accettare debolezze, limiti e vulnerabilità, sapendo che nei suoi momenti migliori può spingerci a emozioni e gesti che sfiorano il sublime. Come quando ci si sacrifica per l’essere amato.

L’amore è una sorpresa permanente.  E’ la parte dell’esistenza che ci sfugge sempre, la parte d’irrazionale cui occorre abbandonarsi. La passione ci fa perdere il controllo e ciò è un bene. Se fossimo sempre padroni di ogni istante dell’esistenza, la nostra vita sarebbe annientata dalla monotonia”.

(Dall’intervista su “la Repubblica” del 30.8.2012 all’autore del saggio Pascal Bruckner)

   
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